La Storia di Associazione Villa Amantea

Dal 1983 ad oggi, le sfide, i progetti e le persone che ci hanno reso quello che siamo.

Gennaio ‘82

Prima occupazione simbolica della villa da parte di due gruppi giovanili, collettivo politico di Baggio e cooperativa Nuovo Lavoro, per sollecitare il Comune di Milano a promuovere inizitive in Villa dopo averla ristrutturata.

Novembre ‘82

Accordo tra gli occupanti e l’AISEL, associazione demandata dal Comune a gestire la Villa per una comunità di una decina di ragazzi tossicodipendenti, più un laboratorio di ceramica. Gli occupanti danno vita alla prima sala prova per gruppi musicali con finanziamento dell’AISEL, nasce l’Associazione Down Town.

Giugno ‘83

Dopo sei mesi di attività l’AISEL ritira il suo intervento in Villa, che rimane senza gestione riconosciuta dal Comune, rimane l’ass. Down Town a gestire la sala prove senza esserne più riconosciuta.

Novembre ‘83

Viene fondata l’Associazione Villa Amantea, dopo una occupazione di tre giorni al parchetto contro lo spaccio di eroina. Di questa associazione fanno parte oltre ai giovani della precedente occupazione anche esperti del settore assistenza e cittadini del quartiere. L’Associazione chiede al Comune di Milano di gestire direttamente la Villa per svolgere le sue attività rivolte a prevenire le diverse situazioni di emarginazione giovanile.

Gennaio ‘84

Viene approntata una piccola comunità di massimo 4 utenti con problemi di tossicodipendenza, viene potenziata l’attività di sala prove garantendo anche possibilità di service musicale con noleggio impianto audio e luci.

Aprile ‘85

L’Assessore Schemmari (PSI) invita l’Associazione Villa Amantea a presentare i documenti necessari per stipulare una convenzione con il Comune di Milano, con cui riconoscere l’impegno dell’Associazione. Cade nel frattempo la Giunta e sfuma la convenzione.

Gennaio ‘86

La comunità per tossicodipendenti fallisce per mancanza di adeguata assistenza, si sviluppa in parallelo l’intervento con i detenuti sia comuni che politici; viene inoltre potenziata l’attività lavorativa.

Giugno ‘86

Viene costituita la Cooperativa Multiuso sia per regolarizzare i diversi lavori (Service musicale, noleggio palco, traslochi, facchinaggio, piccola manutenzione di interni) sia per ottenere l’affidamento di detenuti in semilibertà. Utilizzando al meglio le possibilità offerte dalla legge Gozzini usufruiscono dei servizi messi a disposizione dell’associazione più di quaranta detenuti.

Febbraio ‘87

Dopo una lunga serie di tentativi di farsi riconoscere dal Comune di Milano, si attua uno sciopero della fame di 17 giorni da parte di due esponenti dell’Associazione per protestare contro la latitanza dell’assessorato competente. Zola, (DC), assessore ai Servizi Sociali, chiede alla associazione di sospendere la protesta perché disposto a stipulare regolare convenzione; anche lui richiede i documenti ma cade la Giunta e tutto si ferma di nuovo.

Gennaio ‘88

Si registra il massimo sviluppo delle attività della cooperativa; viene allestita una nuova sala prove.

Giugno ‘88

Campo di lavoro con il Servizio Civile Internazionale per ristrutturare la serra e farla diventare un punto di ritrovo.

Febbraio ‘89

Viene occupato per una giornata l’ufficio giovani del Comune di Milano per protestare contro il persistere del silenzio da parte degli organi competenti, l’Assessore Piloni (PCI) dà assicurazioni scritte che la convenzione si farà.

Novembre ‘89

Viene finalmente firmata la prima convenzione tra il Comune di Milano e l’Associazione Villa Amantea. Appena siglata la convenzione è già scaduta un mese dopo e non viene più rinnovata.

Giugno ‘90

Si esaurisce l’intervento con i detenuti per il restringimento delle possibilità offerte dalla Legge Gozzini e contemporaneamente l’associazione è investita dai partiti di zona ad interessarsi del problema degli extracomunitari, chiedendo se era…
Sempre nel Giugno ’90: dopo aver proposto un progetto di una piccola comunità per immigrati in Villa Amantea e averlo sottoposto alle forze politiche di zona, l’Associazione inizia con l’accoglimento di tre marocchini lavavetri.

Gennaio ‘91

Proseguono i contatti con l’assessore ai Servizi Sociali, in quest’anno si tratta con Bernardelli (Pensionati). Si succedono gli incontri, ma cade la Giunta e la convenzione non arriva.

Giugno ‘91

Aumentano gli ospiti della comunità per immigrati e salgono ad una decina; la serra ha uno sviluppo straordinario, permettendo il finanziamento delle diverse attività dell’associazione; la cooperativa Multiuso non funziona più per mancanza di persone che se ne interessino in modo professionale.

Gennaio ‘92

In seguito al licenziamento di Hamid della comunità ospitata in Villa, ci si rivolge al servizio legale della CGIL, non si ottiene ascolto perché senza permesso di soggiorno, quindi rischia il rientro in Marocco, se intentasse una causa di lavoro. Dopo un lungo e travagliato dibattito all’interno dell’Associazione, si decide di aprire uno sportello legale in difesa soprattutto degli immigrati sprovvisti di permesso di soggiorno.

Giugno ‘92

Per allargare l’attività musicale della serra si pensa di acquistare una tenda da circo per ospitare manifestazioni che non possono essere organizzate nello spazio angusto della serra. Si prendono contatti con la RAI per ospitare lo spettacolo di Paolo Rossi “Su le testa…!” nello spazio della Villa.

Ottobre ‘92

Inizia la trasmissione su RAI 3. Si prendono contatti con Caputo (PSI) per non far smontare il tendone del circo Medini e con Zola (DC), ridiventato assessore ai Servizi Sociali. Tanto per cambiare la giunta cade e la convenzione non arriva.
Parte nel frattempo anche un altro servizio per gli immigrati, un convalescenziario per dimessi degli ospedali non in grado di riprendere immediatamente la loro vita normale, pur essendo clinicamente guariti.

Marzo ‘93

Si decide l’acquisto di una tensostruttura per continuare l’iniziativa culturale dello spettacolo di Paolo Rossi.

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Giugno ‘11

Corso di italiano quotidiano e volontario, presso il Circolo Familiare Libertà e Lavoro per 24 profughi della guerra di Libia ospitati da un giorno presso l’Hotel Eur di Trezzano sul Naviglio. Al corso si affiancano attività di aggregazione, di educazione civica, di informazione legale, base per la creazione di una comunità multietnica detta “Casa del rifugiato”.

Ottobre ‘11

Si formalizza una convenzione con Caritas Ambrosiana per l’accoglienza di 6 profughi. L’Hotel Eur vuole, infatti, cominciare a svuotare l’albergo in occasione delle Fiere. L’AVA affitta un trilocale a Trezzano S/N per loro e proseguono le attività aggregative. L’obiettivo è farli rimanere nel territorio dove si stanno integrando. Inizia un servizio settimanale di tutela legale, di mediazione culturale e ascolto spirituale, e di inserimento lavorativo aperti a tutta la Casa del rifugiato.

Febbraio ‘12

L’Hotel Eur chiude definitivamente il contratto con la Prefettura, la quale decide il trasferimento dei profughi verso San Donato e Linate. L’AVA si batte per non disperdere la comunità e impedire lo sradicamento dei ragazzi. Ottiene, quindi, l’affidamento di altri 9 profughi per i quali affitta altri 3 appartamenti: la comunità ne annovera così 15.

Giugno ‘12

Trattative per l’assunzione di un profugo nigeriano, meccanico specializzato, presso una ditta di un paese confinante.

Agosto ‘12

I soci dell’AVA decidono di non rinunciare alle vacanze ma di non abbandonare i profughi: si decide di portarli al mare, che non avevano mai visto!

Settembre ‘12

La comunità si apre a due nuovi ospiti e annovera 17 profughi.

Dicembre ’12

Lo sportello legale per immigrati diventa itinerante, raccoglie i bisogni delle persone straniere e poi le indirizza a diversi studi legali a seconda della problematica sottoposta e l’Associazione è parte di una rete di istituzioni del Distretto dell’ASL Milano 1 contro la violenza di genere sulle donne straniere, con una operatrice dedicata al primo intervento.

Gennaio ’14

Con il Comune di Cesano Boscone e la Fondazione Istituto Sacra Famiglia Onlus, AVA inizia ad operare come ente gestore di uno SPRAR Adulti, adottando uno standard di accoglienza più elevato, infatti il 29 gennaio 2014 viene finanziato dal Ministero dell’Interno, attraverso l’ANCI, il progetto di accoglienza per 24 rifugiati e richiedenti asilo.
Viene inoltre consolidata l’esperienza dell’accoglienza di richiedenti asilo e rifugiati, entrando a far parte del Coordinamento Regionale Asilo della Lombardia (CRAL) e della rete italiana per il rimpatrio volontario assistito (RIRVA).

Giugno ’14

L’Associazione inizia a lavorare ad un’idea progettuale per l’accoglienza di minori stranieri non accompagnati in beni confiscati alla mafia nell’area sud con l’obiettivo di fare accoglienza integrata su più comuni dello stesso territorio, affinché i sindaci non si sentano soli ad affrontare un’emergenza nazionale e ogni comune possa partecipare ad un buon progetto di accoglienza e integrazione mettendo a disposizione quello che può (strutture sportive, ville confiscate, trasporti pubblici, centro di aggregazione giovanile ecc.).

Dicembre ’15

il Comune di Trezzano S/N insieme all’Associazione Villa Amantea vince il bando nazionale SPRAR per l’accoglienza di 14 minori stranieri non accompagnati (MSNA) nei comuni di Trezzano sul Naviglio e Buccinasco.

Marzo ’16

Sono attive 3 comunità familiari di cui 2 in ville di proprietà dei due comuni, confiscate alla criminalità organizzata con posti per 14 minori stranieri non accompagnati, di cui due posti per ragazze.

Settembre ’16

Vengono autorizzate due ulteriori strutture abitative (appartamenti), una nel comune di Trezzano sul Naviglio ed un’altra in via Giambellino a Milano, per rispettivamente 2 e 4 posti, destinate ad un progetto di avvio all’autonomia per neomaggiorenni, che, dopo l’ospitalità nelle strutture per minori, consolidano le loro competenze di autonomia e responsabilità.

Novembre ’16

AVA si classifica al decimo posto della graduatoria nazionale di 92 progetti e si aggiudica per il triennio 2017-2019 il Bando indetto dal Comune di Trezzano sul Naviglio per la gestione dello SPRAR MSNA.

Luglio ’17

AVA vince insieme a Diaconia Valdese il bando SAI ORDINARI per 14 posti per richiedenti asilo e rifugiati adulti, di cui si occupa di 4 donne.

Dicembre ’20

AVA si aggiudica la prosecuzione del progetto SAI MSNA Thomas Sankara 2021-2022 per 20 posti, vincendo la gara aperta dal Comune di Trezzano S/N. Gli appartamenti sono su Trezzano, Buccinasco e Milano e gli ospiti sono 12 minorenni maschi, 2 minorenni femmine, 4 neomaggiorenni maschi e 2 neomaggiorenni femmine.

Ottobre ’21

Grazie alla decisione di una socia, viene messa a disposizione di AVA un quadrilocale a Milano per l’accoglienza di ragazze minorenni. AVA sceglie di dedicare spazio alle msna di sesso femminile in quanto sono le più svantaggiate e, quasi sempre, vittime di tratta. Il SAI MSNA di Trezzano S/N si allarga e raggiunge 22 posti in totale.

Gennaio ’22

AVA lascia il progetto SAI ORDINARI a Diaconia Valdese risolvendo consensualmente la RTI.

Febbraio ’22

Il SAI MSNA di Trezzano S/N riesce a far ricongiungere una ragazzina afghana scappata dal regime talebano a suo fratello maggiorenne in Germania.

Aprile ’23

AVA continua a gestire il SAI MSNA fino al 16 aprile in proroga tecnica disposta dal Comune di Trezzano S/N.

AVA apre una comunità familiare per 2 minori stranieri non accompagnati di genere femminile denominata Villa Marina a Trezzano S/N.

 

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